Abbiamo dovuto aspettare più del solito, ma finalmente è di nuovo tempo di Olimpiadi, che per me normalmente corrisponde a quel periodo dell’anno in cui non esco di casa per guardare le gare. Tutte. Di tutte le nazioni. Immaginerete quanto abbia migliorato la mia vita (sociale) il poterle vedere online.
...Ma sto già divagando...
Il motivo principale per cui le Olimpiadi mi piacciono è l’internazionalità: come le diverse culture approcciano lo sport, ma anche quanto sorrisi, soddisfazioni, fatica e delusioni possano anche essere universali.
E proprio per questo sono l’utente perfetta di tutti gli spot strappalacrime e potenti che i grandi sponsor commissionano in occasione di questi eventi. E ogni volta li vado a rivedere tutti. E quest'anno, in occasione di queste strane Olimpiadi fuori sincrono, li condivido anche con voi.
Il più grande di tutti, e non solo secondo me, è il capolavoro creato da Alejandro González Iñárritu per Procter & Gamble. Lo conosciamo come “Grazie mamma”, ma il nome è “Best job”.
L’originale strappalacrime fu fatto per Londra 2012: raccontava i sacrifici quotidiani delle mamme per i figli sportivi. Riesce a parlare a tutti, senza un errore. Lacrima assicurata.
Per Rio 2016 hanno provato a replicare, ma l’effetto non è lo stesso. Sempre bello, ma non altrettanto. Forse perché manca l’effetto sorpresa o forse a causa della scelta di sostituire la quotidianità con i momenti critici.
Prima e dopo Iñárritu gli spot olimpici sono dedicati alla forza degli atleti, ai sacrifici, alla capacità di aiutarsi, di crescere insieme e competere onestamente. Al fatto che tutti condividono la stessa forza e la stessa fatica.
In questo senso, uno dei migliori, forse anche perché riesce a includere anche noi comuni mortali, è “Find your Greatness" della Nike (qui nella versione lunga).
Cos'è la grandezza? Ognuno ha la sua; la grandezza parla per se stessa; non ha bisogno di pubblico; è lottare per essa; è solo divertente, a volte non è che l’ambizione della grandezza, grandezza è provarci…
La grandezza è qualcosa che abbiamo inventato. La grandezza sta ovunque ci sia qualche persona che la sta cercando.
Emozione e convinzione sono ancora più forti negli spot per le Paralimpiadi, dove il messaggio è verso il superare i propri limiti e riuscire là dove non si crederebbe possibile.
La serie #startyourimpossibile di Toyota esiste dal 2018; lo spot di quest’anno racconta la storia di Jessica Lang, campionessa paralimpica statunitense.
Altrettanto potente, anche se punta più sul divertimento è lo spot realizzato da Channel 4 per le Paralimpiadi di Rio:
A luglio 2013 il governo russo aveva promulgato una legge contro la “propaganda omosessuale”, che all’inizio sembrava dovesse essere applicata anche agli atleti che avrebbero partecipato alle Olimpiadi invernali di Sochi 2014. La legge, la sua applicazione e le Olimpiadi crearono il terreno fertile per una forte azione di protesta verso regimi e leggi liberticide. Tra le molte proteste e gli interventi, vennero fuori anche dei bei video.
Il più chiaro e divertente secondo me è quello del Canadian Institute for Diveristy and Inclusion: I giochi sono sempre stati un po’ gay 😉
Gli spot di quest’anno sembrano un po’ meno efficaci. I valori dello stare insieme sono amplificati dal Covid e forse quello che emoziona più di tutti è il video del comitato olimpico #StrongerTogheter
Non male, forse anche per il piglio più divertente, è lo spot Allianz per gli atleti di domani:
E voi? Quali sono i vostri spot preferiti? Potete anche allargare alle altre competizioni internazionali, io non l’ho fatto per non mettere troppa carne al fuoco, ma voi non vi peritate!