Settembre è iniziato e ormai non ci sono più scuse: è ufficialmente arrivato il momento di lasciarsi alle spalle vacanze, serate spensierate con gli amici e lunghe giornate al mare e di rimettersi a capo fitto a pensare al lavoro. Proprio per questo motivo, acquisita e interiorizzata questa consapevolezza, mi è capitato in questi giorni di riflettere sulla mia posizione lavorativa.
Sono una Social Media Manager, lavoro per cui, come per ogni altro che si rispetti, ho speso anni di studio e sacrifici. Molto spesso però, tutto questo non viene percepito. Sarà perché nel mio titolo professionale si trova la parola “social”, e i social sono il ruolo di svago per eccellenza, ma spesso mi capita di sentirmi dire: “E quindi ti pagano per mettere due o tre cose su Facebook?”. E che ci vuole , penseranno in tanti?
Per vincere questo pregiudizio, dato sicuramente da un’ignoranza bonaria, il classico viaggio che ci accompagna ormai da un po’ di tempo sul nostro yBlog, oggi sarà nel mondo delle professioni digitali, in particolare in quella di chi cura e si occupa dei canali social per piccole o grandi realtà aziendali, in tre parole il Social Media Manager! Come passa le sue giornate questo strano professionista del digitale?
Per chi pensa che il compito di un SMM sia quello di scrivere tre righe sui principali social, oggi vi smentirò! Lui o lei infatti, imposta il suo lavoro partendo sempre da un’analisi scrupolosa e approfondita. Si studia lo scenario di riferimento relativo al settore nel quale si sta operando, si analizzano i linguaggi e il tone of voice più adatto, ma soprattutto si studiano i competitor, quelle realtà aziendali che offrono i nostri stessi prodotti o servizi, e che magari sono posizionate sul mercato già da tempo, hanno già acquisito la loro nicchia di clienti e hanno già costruito la loro strategia di vendita sia off line che nel mondo digitale. Queste azioni, sono fondamentali per pianificare qualsiasi azione successiva. E infatti…
La pubblicazione di un post su qualsiasi canale social, avviene solo dopo aver pianificato a fondo le azioni da svolgere. Un SMM infatti, si occupa di studiare la strategia per comunicare l’azienda sui canali social. Quando un’azienda affida la sua comunicazione ad una persona terza, che sia un’agenzia, un freelance o un addetto all’ufficio marketing, è come affidargli la storia e i valori dell’azienda stessa. Pianificare significa infatti amalgamare lo stile comunicativo con quello degli altri canali utilizzati, cercare i contenuti più adatti in relazione al target di riferimento, studiare i linguaggi e diversificarli in base ai diversi social e poi tradurre tutto questo in quello che in gergo si chiama calendario editoriale, la fotografia della strategia messa nero su bianco che ci permetterà poi di creare i nostri contenuti. E infatti…
Dopo aver analizzato, studiato e pianificato, è arrivato il momento più attivo e concreto, quello che si vede e si tocca con mano: la creazione di contenuti! Se la formula del “content is the king” è ancora valida, oggi è anche vero che viviamo in mondo sempre più veloce e frenetico, dove le immagini hanno un forte potere d’impatto e di attrattiva. In questa fase quindi, sulla base dei contenuti definiti in fase di elaborazione di strategia, si scrive il copy più adatto, si cerca l’immagine più in grado di catturare l’attenzione (a meno che non siano immagini proprietarie mi raccomando, libere da copyright!), si compone il post e si pubblica, non prima però di aver studiato l’orario di pubblicazione migliore per il nostro target di riferimento monitorando i dati di insight. E infatti…
Ebbene si, un buon SMM non può esimersi dall’avere un'ottima predisposizione per l'analisi dei dati. Ogni strumento di comunicazione social infatti, mette a disposizione dati per l’analisi delle nostre azioni comunicative. Ogni mattina, un SMM si nutre di grafici, numeri e dati e sulla base di questi pianifica le azioni della giornata per i suoi clienti. Studiare e analizzare questi dati è fondamentale per pianificare le azioni future ed ottimizzarle al meglio. E infatti…
Tradurre i dati che gli analytics dei vari social ci mettono a disposizione, ci permette di capire se abbiamo colpito la giusta nicchia di mercato, se abbiamo usato il linguaggio ideale e soprattutto se i contenuti che stiamo divulgando sono quelli che catturano l’interesse del nostro target. La strategia iniziale che abbiamo definito in fase di pianificazione infatti, viene cambiata e ottimizzata ogni qual volta i dati non ci danno ragione. Questo è forse il più grande vantaggio della comunicazione on line: il poter capire, in tempo reale, l’andamento delle proprie strategie di comunicazione.
Ma non è tutto qui… Un SMM è sempre sul pezzo e segue le i fatti di attualità, di sport, di costume per creare prima degli altri ottime attività di real time marketing. È in grado di utilizzare strumenti di grafica per la creazione della creatività dei post, ma si intende anche un po’ di fotografia per poter catturare al meglio gli attimi migliori di un evento live e infine… Un buon SMM lavora volentieri in team e contribuisce a portare la l’intera squadra di esperti del web alla vittoria, perché i canali social non sono nulla se non dialogano con gli atri strumenti di comunicazione off line e digitali utilizzati da un’azienda. Il SMM deve quindi dialogare con altre professioni del mondo del web per far si che la sua strategia, coincida alla perfezione con quella generale dell’azienda di cui si sta occupando.
E quindi, voi che credevate che fare il Social Media Manager fosse un gioco da ragazzi, vi siete ricreduti? 😉