Quella del web developer è una figura centrale all’interno di un’agenzia di comunicazione che sviluppa progetti web. Si districa con disinvoltura tra i linguaggi di programmazione, sia quelli orientati al web che quelli relativi alla gestione dei database, ha competenze di gestione dei sistemi, organizzazione dei dati e gestione delle informazioni.
Non so se vi è mai capitato di vedere un web developer all’opera, nella maggior parte dei casi la sua postazione è in un open space a diretto contatto con i suoi colleghi che parlano e si scambiano opinioni mentre lui ha bisogno di concentrazione; ha sempre più di un monitor davanti agli occhi e diversi device sulla scrivania per verificare che quello che scrive funzioni; e, elemento immancabile, ha le cuffie sulle orecchie.
Il web developer si concentra ascoltando musica.
Se dovessi basarmi solo sulla mia personale esperienza, direi che i web developer ascoltano hard rock, punk, metal, dopo aver fatto qualche ricerca e aver letto qualche articolo ho scoperto che ascoltano di tutto e che la musica è sempre molto presente nella loro giornata lavorativa.
La giornata inizia con i soliti gesti quotidiani: accendere il o i pc, il caffè, due chiacchiere con i colleghi e poi via... lo attendono nuove avventure con il codice.
Cosa c’è di meglio che ascoltare Bubble Bobble in versione metal prima di immergere la testa ‘nel’ pc?
Durante la giornata lavorativa il web developer ha spesso a che fare con clienti che chiedono cose non tanto difficili da realizzare, il web developer può (quasi) tutto, ma letteralmente inutili e senza senso. In queste situazioni, deve spiegare dettagli del suo lavoro a persone che non sono in grado di comprendere e rispettare le delicate ‘alchimie’ che si creano tra le parti di codice che scrive.
È il momento della giornata in cui sente che la mamma, che lo voleva avvocato, aveva ragione.
Io della vita non ci ho capito un cazzo, Caparezza
E poi ci sono i momenti di disperazione, quelli in cui il codice pare vivere di vita propria e non risponde ai comandi, e i clienti insistono con chiamate e richieste assurde, c’è un solo modo per andare avanti…
un po’ di musica?
I will survive, Cake
Se poi ai momenti di disperazione si aggiunge che è finito il caffè…
Where is my mind, Pixies
Quando qualcuno lo chiama perché ha un problema con... la stampante, ha una reazione che questa gif (https://media.giphy.com/media/11tTNkNy1SdXGg/giphy.gif) rappresenta molto bene, la musica, però, gli permette di esprimere meglio il suo pensiero e le sue emozioni.
Iodio, Bluvertigo
Le giornate sembrano non finire mai, esternamente sembra calmo, internamente un po’ meno...
Killing in the name, Rage against the machine
Non mancano i giorni in cui si può lavorare in santa pace: tutto procede liscio, non ci sono contrattempi, i colleghi sono calmi e i clienti non chiamano e non si fanno vedere.
Perfect day, Lou Reed
Il momento finale prima della consegna, soprattutto se c’è qualcosa da celebrare e se si tratta di una consegna importante o rognosa, cioè quando capita un committente che richiede modifiche su modifiche, diventa quasi una vittoria e, come tale, merita di essere celebrata.
Chariots of fire, Vangelis
E poi arriva il week-end in cui il web developer può, finalmente, dedicarsi al suo amato codice solo per piacere.
Lost on you, LP
E con queste vi saluto, alla prossima playlist!