E così è stato l'evento cominciato per caso 6 mesi fa. Oggi sento di poter dire che sabato 18 giugno tra Palazzo Boileau e Piazza dei Cavalieri un gruppo di volontari appassionati, insegnanti curiosi e bambini e ragazzi fantastici hanno costruito un pezzettino di futuro.
Sono stati mesi intensi, soprattutto l'ultimo, un susseguirsi di impegni, telefonate, progetti e pianificazioni incessanti, come le onde del mare che sbattono senza sosta sulla battigia, creando un ritmo cadenzato e continuo che copre ogni altro suono con un rumore franto e allo stesso tempo confortante. Ora sono rimasti un silenzio e una quiete innaturali, riposanti ma anche tristi e, insieme a loro, ricordi confusi e piacevoli, rimasti appoggiati nella memoria come istantanee che ho paura che tendano a sbiadire troppo in fretta e quindi voglio lasciare qui, per provare a raccontarvi cos'è stato per me e per tutti noi.
Tra Comune e Università di Pisa abbiamo ricevuto un appoggio incredibile. A partire dalle "autorità": l'assessore alla cultura Ferrante, i professori e il direttore di Dipartimento di Informatica, ma soprattutto i fantastici dipendenti che fanno davvero muovere le cose. Francesca del Comune e Elena dell'Università, come i tecnici delle riprese, l'elettricista e molte altre persone che si sono fatte in quattro(mila) per il nostro progetto, assecondando richieste impegnative e spesso tardive, proponendo soluzioni alternative per ovviare ai problemi burocratici e sorridendo sempre.
Allora, qui non è stato uno scherzo, nessuno è stato con le mani in mano e tra yStudium e Pisa CoderDojo ognuno ha fatto del suo meglio (e anche di più) perché tutto fosse perfetto. Ma Celeste e Martina in modalità "ufficio stampa hardcore" mi hanno sconvolto: risolute, organizzate e concrete. Così operative che io mi sono stancata solo a guardarle. E a Obama gli hanno scritto davvero.
Ho avuto l'onore di partecipare alla riunione di Pisa CoderDojo e lì ho conosciuto anche gli altri del gruppo: esperienza mistica e tuffo nel passato per la tardona. Ho scoperto che le riunioni dei volontari appassionati sono tutte uguali e questo mi ha rassicurato molto. Ho visto entusiasmo e voglia di divertirsi, sono stata coinvolta nonostante la stanchezza (ero reduce dal momento "ufficio stampa") e ho avuto la certezza che tutto sarebbe andato benissimo. Che serata!
La risposta del pubblico ai talk e ai workshop è stata unica: occhi sgranati, sorrisi, teste che annuiscono all'unisono, domande... Un fiume di domande! Sapere che la maggior parte di queste persone sono gli insegnanti della scuola italiana è bello, perché solo da maestri curiosi possono nascere studenti curiosi. E sono i curiosi quelli che cambiano il mondo, perché sanno accendere il fuoco nei loro studenti.
Sabato penso di aver visto solo persone sorridenti: da quando Gontrano è arrivato a caricare il materiale a casa mia alle 7.30 a quando Davide cantava la canzone delle tazze alle 11 (e immagino abbiano sorriso anche dopo che sono andata via). Quando i microfoni a clip non funzionavano, quando la pioggia scrosciava fuori e l'azzurro del cielo era solo un ricordo, quando la bombola d'elio è finita dopo 10 palloncini invece che dopo 40, quando i mentori entravano nel palazzo, quando una sfilza di bambini curiosi premevano sul tavolo delle registrazioni, quando dicevi alle persone che dovevano compilare e firmare 3 moduli infiniti... Sempre e solo sorrisi. Da tutti e per tutti.
Basta, non mi dilungherò oltre. #Toscana DojoCon 2016 è stato più incredibile di quanto avessi sperato e pensato. Il merito è di tutti: organizzatori, partecipanti e soprattutto dei "bimbi" di Pisa CoderDojo
E comunque #SoloCoseBelle