Dicono che riprendere a lavorare dopo le ferie sia fonte di stress, dicono che il malessere che si prova mano mano che si avvicina il giorno del rientro in ufficio sia una specie di sindrome che colpisce 1 italiano su 10, dicono che gli effetti delle ferie siano simili a quelli del jet lag: ritmi quotidiani differenti che alterano l’orologio biologico proprio come quando si ha a che fare con un fuso orario diverso.
Dicono che sia necessario prepararsi, per sopravvivere!
Terrorizzata da tali allarmismi e consapevole di dovermi presentare lucida ed efficiente il primo giorno di lavoro per scrivere post, aggiornare social network, rispondere alle mail e alle telefonate, ho iniziato a leggere le raccomandazioni degli esperti per prepararmi al rientro nel miglior modo possibile.
E ne ho trovate di belle!
C’è chi suggerisce di organizzare bene il lavoro prima delle ferie per non ritrovarsi a dover gestire situazioni caotiche al rientro.
Peccato che io abbia iniziato a preoccuparmi del rientro prima di rientrare e non prima di andare!
E comunque anche se avessi voluto sarebbe stato difficile mettere in pratica questo consiglio.
Non so se capita anche a voi ma proprio a ridosso degli ultimi giorni di lavoro tutti si ricordano che si stanno avvicinando le ferie, diventano pressanti e si presentano con lavori da chiudere in tempi brevissimi. In simili condizioni è quasi impossibile lasciare una situazione ben organizzata, la si può lasciare un po’ ordinata ma poi, al rientro, ci sarà sicuramente da verificare l’ultimo piano editoriale, tarare meglio gli argomenti dei post da scrivere e decifrare gli appunti della ‘to do list’.
C’è chi consiglia di riprendere i ritmi lavorativi gradualmente durante gli ultimi giorni di vacanza, cioè di far finta di dover andare a lavorare anche se si è ancora in ferie!
Giuro di essermi impegnata!
Qualche giorno prima di riprendere a lavorare ho iniziato ad anticipare l’orario della sveglia ma è andata a finire che la spegnevo per poi riaddormentarmi, ho acceso il pc ma, non so come, mi ritrovavo sempre a cercare e a seguire le notizie di calciomercato, ho aperto i file dei lavori nel vano tentativo di anticipare qualche consegna e mi ritrovo ingolfata e con diverse scadenze da rispettare.
Io ci ho provato a riprendere gradualmente i ritmi della quotidianità lavorativa ma sono loro che non ne hanno voluto sapere di farsi riprendere da me.
Questi primi consigli mi hanno un po’ scoraggiata ma, impavida, ho continuato la mia ricerca nel tentativo di trovare il suggerimento adatto a me.
Mi sono così imbattuta in chi consiglia di associare alla fine delle ferie un’alimentazione sana e regolare e di rinunciare agli stravizi delle serate estive a base di frittura e cocktail (avete mai provato le foglie di salvia impanate e fritte? Io le ho scoperte durante l’estate e ne faccio una scorpacciata ogni volta che posso).
Fatemi capire: le ferie finiscono, si ricomincia a lavorare e non ci si può consolare con il cibo?! Cioè mi state dicendo che per superarlo bisogna trasformare lo stress in una tortura?!
È andata a finire che ho fatto a modo mio: ho affrontato il rientro in ufficio con il mio bel bagaglio di stress e malessere e poi sono andata all’ikea (niente di meglio di un po’ di sano shopping per combattere gli stati emotivi alterati!), ho comprato tante cose inutili e anche qualche cosa utile, ho spostato mobili, ho montato una libreria e anche una cassettiera stando attenta ad avere sempre una birra fredda a portata di mano e, per concludere in bellezza, ho fatto le pulizie domestiche.
Va molto meglio!
Alla prossima!