Invece dei soliti link del mese, per quest'ultimo post del 2015, avevamo pensato a una bella raccolta delle classifiche dell'anno. L'idea era di rimanere nel nostro campo, ma poi abbiamo visto il New York Times Year in Pictures 2015 e non siamo più riusciti a guardare altrove. Nessuna classifica dei migliori video, nessuna classifica dei brand più social, nessuna lista delle campagne più virali.
L'impressione è che in questo anno più che negli altri, siano avvenute tragedie. Forse è sempre così, ma ogni anno ce lo dimentichiamo. Abbiamo quindi cercato di fare due esercizi: il primo è di trovare almeno qualche buona notizia; il secondo è stato concentrarsi solo sul nostro piccolo angolo di mondo.
Il 2015 è stato un anno di grandi tragedie, l'anno dei migranti, di Aylan Kurdi e di molti bambini come lui; l'anno di Daesh, degli attentati e di chi se ne approfitta; l'anno del terremoto in Nepal e delle delle catastrofi meteorologiche; l'anno della crisi greca e l'anno in cui il razzismo sembra tornato accettabile, ovunque.
Ma il 2015 è stato anche un anno di speranza. L'anno che si chiude con l'annuncio dell'apertura da parte dell'Italia di un corridoio umanitario; l'anno degli ottimi obiettivi decisi alla Conferenza mondiale sul clima di Parigi; l'anno in cui è stato legalizzato il matrimonio anche per le coppie omosessuali in tutti gli Stati Uniti e in Irlanda. L'anno in cui le statistiche sembrano dimostrare che stiamo tutti meglio, anche se prese separatamente fanno poca notizia.
Per yStudium il 2015 è stato un bell'anno.
Un anno di nuovi lavori, un anno di progetti importanti e impegnativi, un anno in cui sono state intraprese nuove strade.
Un anno di crescita. Indubbiamente.
L'anno del nostro blog, di un'attività seria sui social e, seppur in extremis, anche l'anno della newsletter.
Ma è stato soprattutto l'anno in cui abbiamo dimostrato che le differenze arricchiscono, che tante teste diverse su un compito generano una confusione che magicamente crea idee, occasioni e stimoli.
Il 2015 per noi è stato l'anno degli incontri felici e degli incastri fortunati. L'anno dei collaboratori entusiasti, dei partner nuovi e pieni di idee e dei vecchi ricolmi di progetti.
Il 2015 è stato un bell'anno qui.
Speriamo che il 2016 sia meglio. Anche fuori di qui.