Sempre più spesso, tra i titoli dei telegiornali, si dà notizia di importanti annunci di influenti personalità politiche resi noti utilizzando i Social Network. Ormai a ogni sostantivo si accosta l’appellativo “2.0”, a significare la svolta digitale che la nostra quotidianità sta assumendo in modo sempre più repentino, e la politica non poteva che adeguarsi alle nuove frontiere della comunicazione digitale.
Questa forte spinta del mondo della politica verso il Social Media Marketing può sembrare, a una prima analisi, derivante dalla voglia di cavalcare l’onda o di essere “alla moda”; ma uno studio più approfondito fa capire che c’è di più. La politica di per sé ha subito un forte cambiamento nel modo di fare propaganda e quindi di aprirsi nei confronti del cittadino elettore. Iniziamo quindi il nostro viaggio nel mondo della comunicazione politica tramite una serie di case history.
Fino alla grande diffusione di internet e soprattutto dei social network, i messaggi pubblicitari e quindi anche quelli di propaganda politica avevano un destinatario unico, non erano personalizzati ed era difficile capire la loro efficacia e quindi misurare l’efficacia di una campagna. Il mondo dei social ci dà invece un grosso vantaggio: la possibilità di analizzare, misurare e studiare i risultati delle nostre azioni comunicative e, se ne necessario, cambiare il tiro in corso d’opera. È cambiato anche il modo di concepire il target: dai messaggi destinati alle masse a quelli talmente personalizzati da essere destinata a specifiche personas.
L’ex premier Matteo Renzi si espone condividendo con i suoi follower l’ammirazione per la squadra di calcio spagnola FC Barcelona, esternando un pensiero personale che può raccogliere pareri contrastanti a seconda della fede calcistica:
Se prima dell’avvento dei social i politici potevano apparire come personalità lontane da noi comuni elettori o comunque distanti, oggi la comunicazione politica ha assunto nuovi paradigmi. I social, si sa, hanno l’obiettivo di creare interazioni e condivisioni e quindi di avvicinare politici e cittadini elettori facendo in modo di creare un rapporto più stretto ed in alcuni casi addirittura amicale.
La rubrica #MatteoRisponde nasce proprio con lo scopo di creare un rapporto di fiducia tra il politico fiorentino e i suoi follower. Basta commentare con una domanda, e Renzi risponderà tramite una diretta Facebook:
I social sono una grande piazza dove fare incontri, confrontarsi, conoscere nuove persone e scambiarsi idee. Tutto quello che succede nella piazza di un qualsiasi paese, avviene sui social, motivo per cui anche la comunicazione politica si è aperta a questo nuovo modo di esprimersi. Il politico non si mostra più come una persona formale, attenta a non mostrare mai la propria vita privata, ma anzi, la mischia a quella pubblica e racconta, proprio tramite i social, la sua quotidianità, le sue passioni, i suoi hobby:
Anche i rapporti con la stampa hanno subito un notevole cambio di rotta. Se prima i giornali avevano il compito di fare da intermediari tra la politica e gli elettori, ora tutto diventa più immediato e diretto. Eravamo abituati a ricevere le notizie ufficiali dopo conferenze stampa e dopo che i giornalisti avevano scritto un articolo o montato un servizio. Molto diversa invece la modalità con cui Matteo Renzi ha annunciato le proprie dimissioni dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri dopo che al Referendum Costituzionale del 4 Dicembre scorso il NO ha avuto la meglio sul SÌ:
Tutti i più classici protocolli vengono così infranti e la comunicazione diventa immediata e diretta.
“Il vero vincitore delle elezioni presidenziali americane è stato il Social Media Marketing”
Questa è una frase che abbiamo sentito pronunciare spesso nelle settimane successive al famoso Election Day dello scorso 9 Novembre. Ed effettivamente i social sono stati i protagonisti assoluti con milioni di dollari investiti dai due candidati in on line communication e digital advertising per cercare di raggiungere i cosiddetti millennials, la generazione di coloro che usa con disinvoltura i nuovi media digitale. Twitter è stato indiscutibilmente il re con 25 milioni di tweet con l’hashtag #Election2016; e in effetti il social dei cinguettii è il preferito da giornalisti, attivisti e soprattutto politici per le sue caratteristiche di engagement, velocità, sintesi e istantaneità.
Un evento quello delle elezioni americane, che non è rimasto circoscritto solo all’ambito della politica ma ha dato modo anche a personalità di spicco del mondo dello spettacolo e dello showbiz di generare un flusso comunicativo da milioni e milioni di interazioni: star del calibro di Madonna, Bruce Springsteen e Justine Timberlake hanno sostenuto il proprio candito proprio sulle loro pagine social.
Un evento, dicevamo, di una portata così grande che non poteva rimanere circoscritto al territorio degli USA. Tanti noti brand italiani hanno usato l’election day a stelle e strisce per fare attività di Real Time Marketing dal mood simpatico ed ironico.
La comunicazione politica ha subito un radicale cambiamento di rotta basato sull’evoluzione della comunicazione stessa. L’esplosione del digital marketing ha fatto sì che anche il marketing politico ed elettorale assumesse sembianze sempre più simili al Social Media Marketing. I processi comunicativi si sono semplificati in maniera notevole grazie all’utilizzo dei social da parte di personalità politiche di spicco che danno notizie di importanza notevole digitando semplici caratteri su Facebook.