Numerose ricerche hanno studiato il fenomeno dell’interrogazione di Google per la risoluzione dei problemi della vita. Ecco qualche risultato, giusto per fare il punto della situazione…
Non sai come pulire la sogliola?
Chiedi a Google.
Non sai come cambiare la batteria della moto?
Chiedi a Google.
Non sai fare una barchetta di carta per tua figlia?
Chiedi a Google (e qui aggiungo: ma come facevano i genitori prima di Google?)
Ti spunta uno strano pallino rosso sulla punta del naso?
Chiedi a Google (che ti diagnostica un lupus che nemmeno il Dr. House)
Devi smacchiare il tappeto?
Chiedi a Google (e poi a Nonna Laura che comunque ne sa di più).
E se devi risolvere un problema con il computer?
…
Eh, cosa fai in questo caso?
Cosa fai se non sai che programma usare per modificare una foto, o se non capisci perché lo schermo del tuo Mac è diventato improvvisamente nero, o se il tuo smartphone non si collega al wi-fi, o se il post che hai appena caricato non si vede sul tuo blog*… ?
Chiedi a Google? Noooo… Perché farlo quando hai sicuramente un "amico che ci capisce" a cui rompere le scatole**?!
Questo post è un appello per la salvaguardia degli amici che “ci capiscono” (di computer).
Ma è anche un’autocritica e un ringraziamento.
Perché dato il settore in cui lavoriamo, per qualcuno (la nonna, il suocero o la signora delle pulizie) siamo sempre quello che “ci capisce” e sappiamo tutti cosa si prova a rispondere a domande cretine. Ma questo non ci frena, a noialtri con una formazione, diciamo, più umanistica, a rivolgersi a quel qualcuno che “ci capisce” sicuramente più di noi.
E per noi quel qualcuno è Marco - il SEO - Marino.
Quindi diciamo tutti: Grazie Mario 😉
* Qualsiasi riferimento a fatti o persone conosciute è puramente casuale.
** Nessun informatico (o facente vece) è stato maltrattato per la scrittura di questo post.